Chupacabra
| ||
Quando la nevrosi si diffuse in Messico, nell’aprile del 1996, alcuni scienziati esaminarono le fattorie dove era stato detto che i chupacabras avevano colpito. Si trattava ogni volta di cani selvatici. Un ufficiale di polizia affermò: «Non so niente di quel che accade nel resto del Messico e nel resto del mondo, ma qui i chupacabras sono solo cani selvatici», aggiungendo poi, «è solo questa nevrosi collettiva. E onnipresente, anche se ovunque andiamo riusciamo a provare che non si tratta né di extraterrestri, né di vampiri». Dal momento in cui lo «Skeptical Inquirer» cominciò a essere sommerso di domande da parte dei media, mi feci carico di coordinare le testimonianze e gli sviluppi della questione e contattai i nostri colleghi di Città del Messico, Patricia e Mario Mendez-Acosta. Intervistarono diversi veterinari che avevano condotto numerose autopsie sulle presunte vittime dei chupacabras; in ogni caso, il sangue era ancora nei corpi degli animali morti. Alcune agenzie di stampa riportarono la notizia di un’infermiera di un villaggio vicino a Città del Messico che era stata attaccata da un chupacabras. In realtà, era semplicemente caduta rompendosi un braccio, ma le sue grida di aiuto furono male interpretate da sua nonna. I vicini venuti in suo aiuto videro una figura nera e alata, che in realtà era solo uno stormo di rondini; ma fu così che la voce cominciò a spandersi. Riguardo un caso analogo avvenuto in Messico, un uomo che aveva dichiarato di essere stato attaccato da un chupacabras confessò, tempo dopo, che si trattava di un’ invenzione per nascondere il fatto di aver preso parte a una rissa («Los Angeles Times», 19 maggiO, 1996). L’ allucinazione collettiva si estese in Florida soprattutto attraverso il canale della radio latinoameflcana di Miami. Informato dalle autorità locali, e circondato da giornalisti, un veterinario dell’Università di Miami, Alan Herron, sezionò il cadavere di una capra per dimostrare che era stata solo morsa, e non prosciugata del suo sangue. Parlando dei morsi «che sembrano suggerire l’attacco di un predatore», Herron concluse: «Deve essere stato un branco di cani selvatici». «Di sicuro», riportò il Cox News Service, «questo episodio non è riuscito a calmare la nevrosi dei chupacabras». |
mercoledì 4 gennaio 2012
Chupacabra
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento