mercoledì 14 novembre 2012

Cassazione: i Cellulari fanno venire il cancro !!!


Cassazione: i Cellulari fanno venire il cancro !!!


cellulari fanno venire il cancro











Uno degli argomenti che mi sta più a cuore come cittadino, avvocato e blogger è certamente quello della disinformazione pilotata dalle grandi multinazionali.
Uno dei casi più eclatanti del passato è stato quello dell’Amianto (tutti sapevano ma nessuno ha fatto niente per un bel po’ di tempo e gli effetti si sono visti dopo trent’anni).
Lo stesso sta succedendo oggi con il mercato dei telefonini: tutti sappiamo che fanno male, ma non essendoci niente di ufficiale, tutti continuiamo ad usarli e a farli usare ai nostri figli.
(Fate una prova: chiedete a dieci vostri amici a caso se loro pensano che il cellulare faccia male, poi scrivete in commento al presente post le vostre statistiche, rimarrete impressionati dalla loro omogeneità).
Cosa fanno i media in proposito? Niente di niente! Le ragioni potete arrivarci da soli a capirle.
Qual è il ruolo di internet, e il mio come blogger? Smascherarli, o almeno informarvi sulle ultime novità.
Mentre per il caso del Gatto Tommasino (inventato dall’avv. Canzona) i telegiornali ci hanno rotto le palle per giorni interi, della sentenza della Cassazione secondo cui sarebbe stata raggiunta, in causa, la ragionevole certezza che il cellulare sia cancerogeno, nessuno ne ha parlato!
Secondo la Suprema Corte, bisogna dare massimo valore a studi indipendenti che dimostrerebbero come l’esposizione costante alle onde elettromagnetiche di cordless e cellulari sia concausa di malattia tumorali.
Dette ricerche sconfessano quindi quelle invece finanziate dall’industria del “mobile”, di segno opposto.
Nel caso deciso dalla Corte di Cassazione è stata riconosciuta l’invalidità a un ex dirigente esposto, per causa del proprio lavoro, alle onde di cellulari e cordless e che, in forza di ciò, aveva riportato un tumore al nervo trigemino sinistro.
Di seguito il testo della sentenza, che vi consiglio di leggere:

Con sentenza del 10 - 22.12.2009 la Corte d'appello di Brescia, in riforma della pronuncia di prime cure, condannò l'Inail a corrispondere a M. In. la rendita per malattia professionale prevista per l'invalidità all'80%.
Il Tizio M. aveva agito in giudizio deducendo che, in conseguenza dell'uso lavorativo protratto, per dodici anni e per 5 - 6 ore al giorno, di telefoni cordless e cellulari all'orecchio sinistro aveva contratto una grave patologia tumorale; le prove acquisite e le indagini medico legali avevano permesso di accertare, nel corso del giudizio, la sussistenza dei presupposti fattuali dedotti, in ordine sia all'uso nei termini indicati dei telefoni nel corso dell'attività lavorativa, sia all'effettiva insorgenza di un "neurinoma del Ganglio di Gasset'' (tumore che colpisce i nervi cranici, in particolare il nervo acustico e, più raramente, come nel caso di specie, il nervo cranico trigemino),con esiti assolutamente severi nonostante le terapie, anche di natura chirurgica, praticate; sulla ricorrenza di tali elementi fattuali, come evidenziato nella sentenza impugnata, non erano state svolte contestazioni in sede di appello, incentrandosi la questione devoluta al Giudice del gravame sul nesso causale tra l'uso dei telefoni e l'insorgenza della patologia.
La Corte territoriale, rinnovata la consulenza medico legale, ritenne di dover seguire le conclusioni a cui era pervenuto il CTU nominato in grado d'appello, osservando in particolare quanto segue:
- i telefoni mobili (cordless) e i telefoni cellulari funzionano attraverso onde elettromagnetiche e, secondo il CTU, "In letteratura gli studi sui tumori cerebrali per quanto riguarda il neurinoma considerano il tumore con localizzazione al nervo acustico che è il più frequente. Trattandosi del medesimo istotipo è del tutto logico assimilare i dati al neurinoma del trigemino"; in particolare era stato osservato che i due neurinomi appartengono al medesimo distretto corporeo, in quanto entrambi i nervi interessati si trovano nell'angolo ponto-cerebellare, che è una porzione ben definita e ristretta dello spazio endocranico, certamente compresa nel campo magnetico che si genera dall'utilizzo dei telefoni cellulari e cordless;

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