mercoledì 29 gennaio 2014

Tesla, sognando l’elettrica che non si ferma mai: la ricarica rapida arriva in Europa

Quattordici stazioni aperte per rifornire, gratis, la berlina di lusso Model S. Per portare al 50% la batteria bastano 20 minuti e si fanno quasi 500 km con un “pieno”: secondo l’azienda californiana, eliminare il problema dell’autonomia è la chiave del successo

Tesla, sognando l’elettrica che non si ferma mai: la ricarica rapida arriva in Europa
Da Ginevra a Bruxelles, passando per Austria, Germania e Olanda, senza emettere un solo grammo di anidride carbonica allo scarico. Il sogno di mobilità elettrica di Elon Musk, fondatore e amministratore delegato della Tesla, si sta trasformando in realtà anche in Europa, dopo le prime 70 stazioni “Supercharger” installate negli Stati Uniti. La Tesla, infatti, ha comunicato di aver aperto 14 stazioni di ricarica rapida anche in Europa, di cui quattro in Germania, una in Svizzera, due in Olanda e sei in Norvegia. Grazie a queste “super colonnine” da 120 kW di potenza, che ricaricano le batterie della Tesla Model S in soli 75 minuti, l’azienda californiana vuole dimostrare che le elettriche non sono necessariamente auto da città, come fanno intendere la maggior parte dei produttori. All’elegante berlina da cinque metri di lunghezza, famosa per le sue silenziosissime accelerate mozzafiato, le strade urbane vanno certamente strette. Con prezzi a partire da 69mila euro, la Model S può essere scelta con due tipi di batteria, da 60 kWh e 85 kWh (in abbinamento a motori da 306 a 421 CV), che dovrebbero garantire un’autonomia, rispettivamente, di 370 e 480 km.
Le stazioni di ricarica rapida distribuite lungo le tratte autostradali sono essenziali per il futuro della Tesla: se si ha fretta, in 20 minuti si può ricaricare la batteria al 50%, ma lasciandola sotto tensione per 40 minuti si arriva all’80%. E gratis: la corrente, semplicemente, non si paga. Per ora, però, le aree Supercharger sono appannaggio esclusivo dei clienti della Model S, perché l’altra vettura della Casa, la Roadster, non è equipaggiata per sopportare una tale potenza. Le stazioni, che hanno da quattro a dieci colonnine l’una, sono posizionate vicino a centri commerciali o ristoranti, così da rendere meno pesante l’attesa. Alcune sono dotate di pannelli solari forniti dalla Solar City, di cui lo stesso Musk è presidente; dato lo scarso utilizzo ipotizzato nella fase iniziale, produrranno più corrente di quanta effettivamente dovranno trasferire nelle batterie delle auto. L’installazione e la gestione è completamente a carico della Tesla: stando ai media americani, una stazione con sei postazioni costa circa 185 mila euro, per una spesa complessiva fra i 20 e i 30 milioni di dollari per le 100 previste in America. Un esborso considerevole per l’azienda, se si pensa che il marchio fa ancora numeri piccoli, (circa 22 mila le vetture vendute nel 2013), ma una scelta che, alla lunga, dovrebbe fare la differenza sul punto più dolente della categoria: il limitato numero di chilometri percorribili con una sola ricarica. Per il futuro, l’azienda ha progettato anche un secondo tipo di rifornimento, che prevede la sostituzione del pacco batterie esausto con un altro pronto all’uso (si chiama “battery swap”, sul modello del sistema Better Place di Shai Agassi): l’operazione avviene in automatico, con l’accumulatore che viene prelevato da sotto la macchina, senza che l’autista debba scendere, nel giro di soli 90 secondi. La sostituzione costerà circa 60 dollari e sarà disponibile nelle stazioni Supercharger delle aree più frequentate, presumibilmente a partire dalla California.
  Il piano di Elon Musk sembra davvero travolgente, ma è ancora ai primi passi. Secondo l’azienda,entro marzo metà dei tedeschi vivrà a meno di 320 km da una stazione Supercharger, ma chi decidesse di viaggiare per l’Europa con la Model S dovrebbe comunque pianificare accuratamente tragitti e tappe per non rimanere “a secco”. La sfida, però, è stata lanciata. Ed è sorprendente come una piccola azienda californiana guidata da un indomito 42enne, da molti considerato un visionario, stia mettendo in piedi un sistema di mobilità che nessuno dei colossi dell’auto e nessun governo s’era ancora sognato di realizzare.

lunedì 27 gennaio 2014

Niscemi. Gli americani montano le antenne. No Muos incatenati

Niscemi. Gli americani montano le antenne. No Muos incatenati


Niscemi. Gli americani montano le antenne. No Muos incatenati
Anche oggi sono proseguiti i lavori al cantiere MUOS dove i tecnici americani hanno completato la prima parabola e stanno lavorando per issare le altre due.
Gli attivisti No Muos sempre guardati a vista dalle forze di polizia come fossero loro nel torto, presidiano la zona notte e  giorno. Alcuni di loro si sono incatenati alla recinzione del cantiere militare.

giovedì 9 gennaio 2014

Ex agente dei servizi segreti rivela: sorveglianza segreta e tortura con radiazioni da parte dei Servizi Segreti

Ex agente dei servizi segreti rivela: sorveglianza segreta e tortura con radiazioni da parte dei Servizi Segreti

13OTT
top secret  Intervista concessa da un ex agente dei servizi segreti: sorveglianza segreta e tortura con radiazioni da parte dei Servizi Segreti.
La storia che ci racconta Carl Clark ci lascia parzialmente senza fiato.
Questo signore inglese descrive come ha sorvegliato e molestato gente per conto di vari servizi segreti, e come, dopo essere sfuggito, è diventato egli stesso vittima. Ha anche partecipato all’utilizzo delle armi a microonde su gli altri, ora tocca a lui sperimentare la cosa.
È necessario che queste macchinazioni criminali vengano portati alla coscienza pubblica, in modo che possiamo fermarle. Egli descrive qui ciò che lo ha portato ad emergere dall’ombra.

Intervista a Carl Clark, Norfolk, Inghilterra
Armin Gross: vorrei che facesse luce su questo lato oscuro. Per chi ha lavorato?
Carl Clark: Lavoravo come freelance dal 1980 al 2003 per vari servizi segreti. Fino al 1997, lavoravo attivamente per la CIA. Poi ho lavorato per i servizi segreti israeliani, il Mossad e l’Anti-Defamation League (ADL), un’organizzazione con sede negli USA contro la discriminazione e la diffamazione degli Ebrei. Sono stato anche nel MI5, un gruppo secondario dei servizi segreti britannici. Più tardi, sono entrato nei servizi segreti della polizia e in quelli di un laboratorio di ricerca. La mia zona di operazioni era l’Europa: Parigi, Zurigo, Berlino, Dusseldorf, Monaco, Madrid, Bilbao, Lione e Mosca.
Servizio completo di informazioni.
Armin Gross: Quali sono state le attività principali?
Carl Clark: Uno dei compiti principali era infiltrare dei gruppi per ottenere informazioni su di essi. Sono entrato in alcuni gruppi, ho fatto amicizia tra i membri dei gruppi e ho contribuito alla rovina della loro vita.
Armin Gross: che gruppi erano?
Carl Clark: in sostanza, sono gruppi criminali o cartelli della droga. Per i servizi segreti israeliani fornivo informazioni sul “National Front”, un partito di destra radicale, sui nazisti o gli skinheads. Ciò che interessava loro erano i nomi, gli indirizzi, i luoghi di incontro, i piani e gli obiettivi. Per la Cia mi occupavo della sorveglianza di alcune persone.
Armin Gross: Che cosa vi ha fatto esattamente?
Carl Clark: Sorvegliavo della gente per molto tempo, ho ascoltato di nascosto le loro conversazioni. Ho anche ricevuto ordine di destabilizzarli. Così sono entrato di nascosto nellespiare tramite terminaliloro case, ho rubato delle cose, ho cambiato il posto di un oggetto qua e là. Ho cancellato dati sui loro computer. Oppure, ho seminato confusione e panico nelle persone che stavo pedinando. Mi sono introdotto diverse volte nei loro quartieri. Andavo alle fermate degli autobus che prendevano e alle stazioni della loro zona, ecc. Abbiamo messo in scena una rissa in strada, proprio di fronte a questi individui e di fronte ad altri. Nel caso si pensasse di metterli sotto maggior pressione finanche al caso di doverli arrestare, ho anche raccolto alcune informazioni dal loro computer. Per esempio, informazioni di carattere pornografico o pedofilo e anche informazioni sullo sviluppo del sistema di produzione di una bomba, ecc.
Armin Gross: Quali sono gli individui a lei assegnati?
Carl Clark: importanti politici, i membri dell’opposizione, gli individui che si sono confrontati con delle grandi imprese, come le aziende farmaceutiche. Alcuni appartenevano a bande di criminali. Ma c’erano anche due persone per le quali non sapevo perché erano state inserite in tale elenco.
Armin Gross: Quante persone ha molestato o pedinato in tutto?
Carl Clark: Negli anni ’80 circa cinque o sei, negli anni 90, sette e dal 2000 al 2003, tre. Si può vedere da questo piccolo numero, che si tratta d’intensa sorveglianza di una persona, per solo sei mesi per ottenere forse la maggior parte delle informazioni per un dossier.
Armin Gross: Come Lei è riuscito ad ottenere queste informazioni?
Carl Clark: Nella spazzatura, il telefono, nella posta, e su Internet. Con lo sviluppo della meccanizzazione, è diventato sempre più facile. Oggi non c’è più bisogno di impiantispiare telefonid’intercettazioni telefoniche. Si può origliare telefonini, telefoni con rete numerica integrata (RNI) o le piccole antenne paraboliche. Purtroppo, l’uso di armi a microonde è diventato abbastanza comune. Con le sorveglianze e le molestie senza tregua si può distruggere totalmente una vita.
Armi a microonde.
Armin Gross: Ha anche utilizzato queste armi?
Carl Clark: No, io ero responsabile del controllo! Sono stati i dipendenti dei reparti speciali. Ma io a volte mi trovavo sul “terreno”.
Armin Gross: Può descrivere in dettaglio l’uso di queste armi?
Carl Clark: È un po’ come un film di fantascienza. La gente può essere rintracciata ovunque, grazie al radar, al satellite, attraverso una stazione di base e programmi per computers complementari. Ad esempio, spesso tre dispositivi radar sono messi vicino alla persona. Il radar emette onde elettromagnetiche, quindi valuta i risultati. Così i miei amici che hanno lavorato in reparti speciali potevano inseguire l’individuo tutto il giorno tramite il proprio computer. Questo ha favorito l’uso delle armi. I colleghi potevano vedere esattamente dove dovevano mirare e come la persona reagiva.
Armin Gross: Quali sono gli effetti di queste armi sulle persone?
Carl Clark: Si può generare calore o bruciature interne, provoca dolore, nausea e paura. Tuttavia, spesso le tracce rimangono invisibili sulla pelle. Se queste persone vanno dal medico, questo gli dice che non hanno assolutamente nulla.
Armin Gross: Qual è l’obiettivo di questo “bombardamento”?
Carl Clark: Vogliono intimidire la gente. Nel mio caso, ho subito le radiazioni per tre anni, quando decisi di smettere con tutto. Sono certo che negli anni 2003/2004, le armi a microonde sono state usate contro di me, e mi hanno reso terribilmente aggressivo. Ho quasi ucciso qualcuno: la mia ex vicina, una simpatica vecchietta.
I tentativi di spingere la gente verso la demenza.
Armin Gross: Pensa che ora è possibile influenzare direttamente i sentimenti con radiazioni elettromagnetiche?
 manipolazione mentale  Carl Clark: Senza dubbio. Sappiamo che il corpo è estremamente sensibile alle radiazioni elettromagnetiche. I processi elementari delle cellule viventi operano con oscillazioni elettromagnetiche biogene. La frequenza può cambiare o interrompere questi processi dall’esterno. Ci sono stati nel contesto di ricerca militare tentavi di influenzare il corpo e lo spirito con frequenze. È possibile in questo modo generare sentimenti di paura, aggressività, nervosismo o perdita di memoria. Se altri tipi di interventi sono loro aggiunti, è del tutto possibile condurre qualcuno alla demenza. Ad esempio, la frequenza radio è manipolata, in modo che la persona presa di mira sente il suo nome alla radio o in modo che il computer indica instancabilmente il suo nome sullo schermo. Delle voci sono anche inviate loro per fare commenti sulle proprie attività. Ho sentito, per esempio, al mattino, al risveglio, una voce che diceva: “Alzati e fa male a qualcuno!”
Armin Gross: le persone sono direttamente spinte in situazioni psichiatriche estreme?
Carl Clark: Sì, vogliono mandare la gente direttamente in un ospedale psichiatrico. Se una persona in cerca di aiuto vuole andare alla polizia o dal medico, non la prendono sul serio.Alcuni medici ed alcuni ospedali collaborano con i servizi segreti. Le direttive diagnostiche permettono di classificare qualcuno come schizofrenico se si sente perseguito e sente voci.
Armin Gross: collaborano gli ospedali con i servizi segreti?
Carl Clark: Sì, in tutti i casi. Le grandi aziende collaborano anche loro. Ecco perché si corre un gran rischio se si svolgono indagini su le grandi aziende. Lo stato statunitense protegge le grandi aziende come McDonalds, Coca Cola, e alcune aziende farmaceutiche. Il governo americano si rivolge anche agli agenti dell’FBI, in casi di spionaggio industriale. Anche i massoni sono molto all’interno della CIA per svolgere un ruolo importante.
Armin Gross: Perché ha smesso?
Carl Clark: Avevo capito che ciò che facevo era sbagliato. Le ultime due persone a cui sono stato assegnato, non avevano fatto nulla. Non fanno politica, erano del tutto normali, non erano criminali né economicamente pericolosi. La sola ipotesi che mi sono permesso di fare su di essi era sopra il loro DNA o il loro sangue. Recentemente, molte indagini sono condotte in materia. Il DNA è associato con le ultime caratteristiche del nostro carattere. Il progetto sul genoma umano ha analizzato dal 1993 al 2004 tutte le coppie di basi del genoma umano, ha anche raccolto dati genetici di persone a rischio (Progetto sulla Diversità del Genoma Umano) ed ha confrontato i risultati. I nostri datori di lavoro hanno voluto la prova del DNA delle persone che abbiamo sorvegliato. Abbiamo sempre avuto nella nostra sede principale,
Armin Gross: Ha detto che ha avuto problemi quando ha deciso di smettere nel 2003?
Carl Clark: Quando una volta di notte ho fatto 3.000 miglia con un camion per consegnare dei pacchi, un elicottero mi inseguì per tutto il tempo. Un giorno, mentre ero in macchina lungo un viale, un uomo mi ha aggredito e mi ha dato un colpo vigoroso in faccia. Una volta qualcuno ha rimosso tre pezzi del mio motore in autostrada, il motore improvvisamente si è rotto. Un’altra volta quando stavo guidando un camion con un carico di tre tonnellate, due pneumatici esplosero improvvisamente nello stesso istante. La polizia è intervenuta e ha detto che non aveva mai visto una cosa simile. Una volta sono stato inseguito per mesi e mesi mentre guidavo la mia auto. Questo mi ha reso così arrabbiato che ho improvvisamente fermato la macchina, ho preso la mia mazza da baseball e sono uscito. Le tre auto dietro di me si fermarono e scomparirono a tutta velocità in retromarcia. Se fossero state delle persone normali, avrebbero denunciato tutto alla polizia, invece non lo fecero. Mi hanno mandato successivamente tre simpatiche persone che dovevano spiarmi. Poiché mi ero reso conto che ero inseguito, mi azzardai una volta a dichiarare in una conversazione che avrei ucciso quelle persone che si intromettevano nella mia vita. Improvvisamente, non si sono più fatte vive.
Armin Gross: E adesso come stanno le cose? Pensa che lei è sempre sotto sorveglianza?
Carl Clark: Sì, naturalmente. Ho anche saputo che i servizi segreti vogliono sapere perché sono scappato ora in Germania.
Armin Gross: Lei non vive pericolosamente in questo momento?
Carl Clark: Io sono pronto a condurre una lotta contro di loro. Sanno anche che io so molto su di loro e cerco di fare qualcosa contro i loro misfatti. Ho amici in squadre speciali. Delle persone in Afghanistan ed in Iraq mi sostengono.
Rete di monitoraggio gigante.
Armin Gross: Sa in quali paesi i servizi segreti usano le armi ad energia diretta sugli esseri umani?
Carl Clark: Negli Stati Uniti, in Germania, Cina, Corea del Nord, Russia, Francia e Inghilterra. Tutto questo avviene normalmente senza che i governi siano informati ufficialmente. Ma ufficiosamente, penso che ci dovrebbe sempre essere nel governo delle personalità coinvolte o ne sono a conoscenza, in un modo o nell’altro.
Armin Gross: Sa quante persone sono sotto sorveglianza?
Carl Clark: In Inghilterra ci sono circa 5.000 persone sotto sorveglianza e circa 15.000 “spie”. Oltre ai principali servizi segreti ci sono ancora 300-400 piccole imprese dei servizi segreti che sono state fondate da ex poliziotti o ex dipendenti dei servizi segreti. Hanno ricevuto l’approvazione del Ministero dell’Interno per monitorare, scattare fotografie, fornire informazioni. Pagano molto bene i loro dipendenti.
nei primi giorni di sorveglianza, le analisi del DNA o del sangue di queste persone.
Armin Gross: fu un problema per Lei cambiare Servizi Segreti?
Carl Clark: Nessuno, per i nuovi presidi fu sempre positivo perché in questo modo loro potevano ricevere informazioni da me su altri Servizi Segreti. Poiché i grandi Servizi Segreti non si fidano reciprocamente, io così ci guadagnavo di più.
Consigli per le vittime di monitoraggio/sorveglianza.
Armin Gross: ha Lei alcuni consigli per la gente che si sente sorvegliata?
Carl Clark: è migliore evitare certi concetti come “mind control”, “servizi segreti” eccetera, nella posta elettronica, poiché la supervisione digitale avviene secondo certe parole di ricerca. Avrebbe senso cercare di scoprire se qualcuno si è introdotto nel tuo appartamento. Prima che le “spie” penetrano nel tuo appartamento, spesso usano gas anestetici che mandano nell’appartamento attraverso la fessura della posta. In seguito, ti svegli con un sapore metallico in bocca. Se gli autisti si comportano in modo strano mentre guidano, si consiglia di prendere nota del numero della targa. Possono essere avvolti in pellicola le lettere per non essere viste. Possiamo controllare le radiazioni ad alta frequenza in un appartamento con strumenti di misura speciale.
Armin Gross: Conosce Lei altri whistleblowers o “denuncianti civici” che hanno storie simili?
Carl Clark: Finora, no. Ma spero che altre vittime sempre più numerose si faranno conoscere.
VEDI ANCHE LE DICHIARAZIONI DI BARRIE TROWER, EX AGENTE DEI SERVIZI INGLESI BRITANNICI
Le dichiarazioni di un ‘ex agente dell’MI5 (servizi segreti britannici) Barrie Trower: ha rivelato i segreti circa l’enorme pericolo di Inquinamento elettromagnetico, onde scalari e le radiazioni a microonde. HA PARLATO INOLTRE DEGLI USI “IMPROPRI” DELLE MICROONDE, armi che possono influenzare i corpi delle persone, compreso il cervello. Possono provocare dolore in tutto il corpo e malattie, anche attacchi di cuore e ogni forma di cancro.

sabato 4 gennaio 2014

Armamenti, nel 2014 niente spending review per la Difesa: spese per 50 miliardi e numerosi satelliti spia innovativi .


Armamenti, nel 2014 niente spending review per la Difesa: spese per 50 miliardi

Cacciabombardieri, navi da guerra, blindati ed elicotteri da combattimento, cannoni, siluri, bombe, droni e satelliti spia. E' la lista della spesa che l'apparato militare italiano ha in serbo nonostante l'opposizione parlamentare e le polemiche sugli F-35. Un "investimento" che non ha a che fare con la sicurezza nazionale, ma è il costo occulto delle missioni internazionali, prima fra tutte l'Afghanistan. E dal ministro Mauro arriva soltanto un "no comment"




Il super computer della NSA

1. SNOWDEN COLPISCE ANCORA! “WASHINGTON POST”: LA NSA HA PER LE MANI UN COMPUTER QUANTISTICO IN GRADO DI DECRIPTARE QUALSIASI CODICE E SEGRETO DI STATO - 2. IL COMPUTER, IN GRADO DI INFRANGERE I SISTEMI DI PROTEZIONE DEI SEGRETI BANCARI, MEDICI, GOVERNATIVI E FINANZIARI, COSTA 79 MILIONI DI DOLLARI E VIENE MESSO A PUNTO NELLE COSIDDETTE ‘’GABBIE DI FARADAY’’, UTILIZZATE PER PROTEGGERE AMBIENTI E APPARATI DA CAMPI ESTERNI E DA INTERFERENZE ELETTROMAGNETICHE - 3. LA NOTIZIA DELLA SUA REALIZZAZIONE FA DUBITARE LE GRANDI AZIENDE INFORMATICHE COME IBM CHE PERSEGUONO DA MOLTO TEMPO L’OBIETTIVO DI UN SIMILE COMPUTER CON CAPACITA EVOLUTISSIME .

satellitispia.blogspot.it ARTICOLO COMPLETO SU SATELLITISPIA BLOG

giovedì 2 gennaio 2014

ORA È UFFICIALE: I MARÒ VENDUTI ALL’INDIA PER 12 ELICOTTERI oppure un complotto segreto

ORA È UFFICIALE: I MARÒ VENDUTI ALL’INDIA PER 12 ELICOTTERI oppure un complotto segreto 

Il ministero della Difesa indiano ha infatti annunciato di aver accettato la richiesta di AgustaWestland, controllata di Finmeccanica, per un arbitrato riguardante la cancellazione della fornitura di 12 elicotteri. Lo rende noto un comunicato ufficiale pubblicato a New Delhi. L’arbitrato internazionale può riaprire l’intero dossier. “Il governo dell’India – si legge nel testo integrale del comunicato – ha cancellato con effetto immediato l’accordo firmato con AgustaWestland International (Awil) l’8 febbraio 2010 per la fornitura di 12 elicotteri VVIP/VIP con la motivazione della trasgressione del Patto precontrattuale di integrità (Pcip) e dell’Accordo stesso con Awil”. “Suffragato dall’opinione ricevuta in precedenza dalla Procura generale dell’India – prosegue il testo – il governo ha espresso l’opinione che le questioni legate all’integrità delle parti non siano soggette ad arbitrato”. “Comunque – si dice infine – Awil ha a suo tempo spinto per un arbitrato e designato un arbitro per la sua parte. Il ministero della Difesa ha nuovamente consultato il Procuratore generale. Nella prospettiva di salvaguardare gli interessi del governo, il ministero della Difesa ha nominato l’ex giudice della Corte Suprema B.P. Jeevan Reddy come arbitro per la sua parte”. AgustaWestland aveva in effetti annunciato il 20 novembre scorso di aver nominato come suo arbitro l’ex giudice della Corte Suprema ed ex presidente dell’Alta Corte del Kerala, B.N. Srikrishna. “Si tratta – aveva precisato in un comunicato – di un giurista molto conosciuto di esperienza e reputazione impeccabili”.
Ricorderete che l’affare saltò perché i politici indiani si fecero corrompere per acquistare i migliori elicotteri di quel tipo in circolazione. Il tutto venne fuori grazie alla nostra improvvida magistratura, che invece di occuparsi di indagare sulla corruzione interna, si occupa di indagare sulle nostre imprese che, per garantirsi mercati, corrompono all’estero. Cosa semmai degna di applausi. E comunque non inerente l’Italia, perché non crea danno all’Italia, semmai un problema dei magistrati indiani.
Ovviamente, dopo che la faccenda venne fuori, il governo indiano non poté far altro che far saltare l’affare. Che ora si riapre. Sappiamo perché.
Alcuni media lanciano la notizia della ‘cancellazione’ della commessa. In realtà, la cancellazione era cosa ovvia e nota da tempo, alla quale mancava solo una ‘ufficialità da carta bollata’, la novità ‘vera’ è l’arbitrato che riapre la partita. Cosa è stato dato in cambio dell’arbitrato, che siamo certi porterà l’affare a conclusione? Facile.